Riceveranno quest’anno un cesto di Natale più ricco, le famiglie in difficoltà economica seguite dai servizi comunali, grazie ad un ulteriore stanziamento di oltre 50 mila euro deciso dalla Giunta lo scorso venerdì, che andrà ad arricchire il pacco-dono con un buono spesa straordinario finanziato dall’Amministrazione comunale con la somma di 51.200 euro. Sono circa 640 le famiglie prese in carico.
Si rinnova quindi anche per le festività del 2023, il progetto “Solidarietà Natale” nato nel 2017 e riproposto per tutti gli anni successivi in collaborazione con la Consulta dei Servizi Sociali, per aiutare le famiglie che vivono in situazioni di povertà e disagio economico, aggravate anche dall’emergenza sanitaria negli ultimi anni, ulteriormente appesantita dai recenti conflitti mondiali, con importanti ricadute di tipo economico per molti nuclei familiari.
“Prosegue l’iniziativa pensata e voluta dall’Assessorato già da qualche anno – ha detto l’assessore al Welfare Barbara Capponi -, con la finalità di sostenere concretamente le famiglie ad acquistare nella propria autonomia quanto necessario per il Natale: un piccolo gioco per i figli, un alimento magari non presente nei pacchi erogati, un libro o un capo di vestiario necessario. L’accordo economico con la Caritas, quest’anno ampliato non solo di qualche migliaio di euro ma anche con un’ulteriore associazione, costantemente ci consente in sinergia di sostenere le famiglie nelle loro necessità anche con i pacchi alimentari. Vogliamo augurare quindi, con questa iniziativa, in modo tangibile, un Natale sereno e con un piccolo contributo a ciascuno, con la consapevolezza di poter fare, in rete, sempre meglio e più vicini a tutti i nostri cittadini”.
Sempre nel 2023 il comune di Civitanova Marche ha siglato il nuovo Protocollo d’Intesa triennale con la Fondazione Caritas in Veritate, l’Organizzazione di Volontariato SVAU (Soccorritori Volontari Aiuti Umanitari) e l’Associazione Famiglia Nuova per l’attuazione integrata degli interventi di contrasto della povertà estrema che prevede la costituzione di un coordinamento tra i vari organismi che operano per la povertà anche al fine di evitare duplicazioni d’intervento.