Inaugurato ufficialmente il nuovo allestimento del Museo Civico Archeologico “Aristide Gentiloni Silverj” ospitato nelle storiche sale, al primo piano del Castello della Rancia e che raccoglie i reperti rivenuti a Tolentino di epoca picena e romana e completato dalla sezione sul “Mesolitico”.

Il Museo è stato dotato di nuove tecnologie al servizio del sapere oltre le differenze divenendo così inclusivo e pienamente fruibile anche per le persone diversamente abili. “Incluseum: Il museo di tutti” è un progetto e allestimento a cura di PlayMarche srl con il coordinamento scientifico di Unimc ed è stato finanziato dall’Unione Europea – NextGenerationEU – Missione 1 – Digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura Misura 1.2 Patrimonio culturale per la prossima generazione” Componente 3 – Cultura 4.0 (MIC3-3) investimento 1.2 “Rimozione delle barriere fisiche e cognitive in musei, biblioteche e archivi per consentire un più ampio accesso e partecipazione alla cultura”.

Quindi fondi Pnrr per Tolentino che, con la collaborazione dell’Università di Macerata, intercetta 461.160,00 euro per l’accessibilità e la digitalizzazione del Museo Civico Archeologico “Aristide Gentiloni Silverj”. Un finanziamento del Ministero della Cultura per la riqualificazione del museo cittadino situato al primo piano del Castello della Rancia di Tolentino. Un ottimo risultato che conferma il valore delle progettualità di Comune e Ateneo pensate in chiave di inclusione, sostenibilità, incoming turistico e coinvolgimento della cittadinanza. Un nuovo investimento dopo l’intervento del 2021 che, con il coordinamento scientifico di Unimc e della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio delle Marche, ha rinnovato l’allestimento con i metodi dell’archeologia sperimentale, riorganizzando l’apparato didattico in forma più rispondente alla sua mission e ripensando l’accessibilità in chiave inclusiva.

Il progetto, redatto dallo spin off PlayMarche e dai Dipartimenti di Studi Umanisti e di Scienze della Formazione Beni Culturali e Turismo di Unimc vede l’implementazione del sito web del museo con contenuti digitali e misure di accessibilità inclusive; la realizzazione di un’app per preparare le scuole alla visita del museo attraverso percorsi specifici per le diverse categorie di visitatori; il potenziamento della segnaletica con pavimentazioni tattili e cromatiche.

In particolare il museo è stato arricchito da nuove tecnologie nel percorso museale quali: web app ottimizzata per tablet in doppia lingua (italiano e inglese) con audioguida, contenuti easy to read e realtà aumentate; video di benvenuto in animation graphic sulla vita di Aristide Gentiloni Silverj con presentazione del museo, installazione multimediale con frasi di Aristide Gentiloni Silverj; installazione multimediale con ricostruzione 3D del vaso signore dei cavalli; esperienza VR fruibile con visori; cuffie con suoni del villaggio piceno; tre esperienze tattili per ipo vedenti e non vedenti (ricostruzione di un’ascia preistorica con lavoro di archeologia sperimentale; ricostruzione 3D del vaso signore dei cavalli; ricostruzione 3D del Mausoleo di San Catervo).

Invece il laboratorio multimediale prevede: video in animation graphic per bambini con contenuti relativi al mestiere dell’archeologo; postazione aptica (eccellenza tecnologica per la nostra regione) – permette esperienza sensoriale attraverso il tatto; installazione di mapping projection su epigrafe romana; installazione multimediale per puzzle per grandi e piccini.

La cerimonia di inaugurazione e presentazione del nuovo allestimento è stata aperta dai saluti di Mauro Sclavi Sindaco del Comune di Tolentino, di John Francis Mc Court Magnifico Rettore Università degli studi di Macerata e di Cecilia gobbi in rappresentanza della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e paesaggio per le province di Ascoli Piceno, Fermo e Macerata.

Il progetto è stato illustrato in ogni sua parte da Roberto Perna Professore Archeologia classica Dipartimento di Studi Umanistici – Lingue, Mediazione, Storia, Lettere, Filosofia Università degli studi di Macerata, da Catia Giaconi Professoressa di Didattica e pedagogia speciale Dipartimento di Scienze della Formazione, dei Beni Culturali e del Turismo Prorettrice vicaria dell’Università degli Studi di Macerata e da Michele Spagnuolo Amministratore delegato di PlayMarche srl, spin off dell’Università di Macerata.

Subito dopo il taglio del nastro, il pubblico ha potuto provare tutte le installazioni che hanno arricchito il percorso museale ed è stato proiettato sulle pareti della corte interna del castello un video mapping.

La cerimonia di inaugurazione è promossa dal Comune di Tolentino in collaborazione con il Ministero della Cultura, con Unimc con la Direzione Regionale Musei Marche e la Soprintendenza Archeologia Belle arti e Paesaggio per le provincie di Ascoli Piceno, Fermo e Macerata.

 

Il Museo Civico Archeologico di Tolentino venne fondato il 30 settembre del 1882 per volontà del Conte Aristide Gentiloni Silverj (Arsoli 15/1/1844 – Tolentino 28/10/1937) che ne fu Direttore fino alla scomparsa. Conserva, principalmente, i corredi tombali rinvenuti nelle necropoli picene di Tolentino, oggetto di scavo da parte dello studioso a partire dal 1879, assieme ad alcuni pezzi della sua collezione privata, donazioni e successive acquisizioni. Nel corso della sua vita egli, infatti, ricevette diversi riconoscimenti, ebbe rapporti di stima e amicizia con alcuni tra i più importanti studiosi dell’epoca e divenne un punto di riferimento del panorama culturale storico-archeologico nel territorio marchigiano.

Oggi il Museo espone i corredi appartenenti alle tombe rinvenute dal Gentiloni Silverj, e reperti sporadici dal territorio, suddivisi in due principali sezioni. Alla destra, dopo un’introduzione sulle fasi preistoriche, si trova la parte della raccolta relativa alle necropoli picene; alla sinistra, un percorso sulla Tolentino romana e medievale, attraverso l’esposizione di alcuni reperti di età imperiale e di un gruppo di epigrafi.

Dalla sua fondazione il Museo è stato oggetto di numerosi interventi e riallestimenti, l’ultimo dei quali, a cura di Agnese Massi Secondari, è stato affiancato da un meticoloso studio delle testimonianze scritte lasciate dal Conte, comprendenti atti amministrativi, carteggi, diari di scavo e cataloghi, conservati presso l’Archivio del Museo e la Biblioteca Filelfica di Tolentino anche esposti nel percorso museale.

L’attuale riallestimento completa quello precedente, integrandolo con illustrazioni didattiche e pannelli didascalici.

In definitiva, il Museo ripercorrendo la storia del territorio di Tolentino, dalla preistoria all’età Medievale, fornisce anche un quadro sul legame tra i reperti esposti e la storia del loro rinvenimento, aprendo, attraverso i disegni e le pagine del Gentiloni Silverj, una finestra sulla storia dell’archeologia e dei suoi metodi.

 

 1882

fondazione del Museo ad opera di Aristide Gentiloni Silverj

 

1914

i materiali del Museo vengono inviati alla “Esposizione dell’Archeologia Marchigiana” di Milano

 

1926-1938

il Museo viene chiuso al pubblico ma i suoi materiali restano visibili su richiesta

 

Anni ‘50

viene disposto dalla Soprintendenza Archeologica delle Marche il restauro di alcuni reperti esposti, mentre il riallestimento viene affidato al dott. Gualberto Piangatelli

 

1974

riallestimento del Museo presso la Sala S. Giacomo nel Convento di S. Nicola

 

2000 riallestimento presso la sede attuale, nei locali del Castello della Rancia, a cura di Agnese Massi Secondari, pronipote di Aristide Gentiloni Silverj e Direttrice del Museo

 

2021 nuovo allestimento con il coordinamento scientifico di Unimc e della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio delle Marche, con i metodi dell’archeologia sperimentale, riorganizzando l’apparato didattico in forma più rispondente alla sua mission e ripensando l’accessibilità in chiave inclusiva

 

 

 

Autore
Ufficio Stampa