Il mattatoio di Camerino torna a servizio degli allevatori del territorio e non solo. Terminata la prima opera pubblica ricostruita nella città ducale, dopo il terremoto del 2016, per la spesa di 209mila euro.

Un anno fa esatto (era il 4 maggio 2020) la visita del Commissario alla ricostruzione Giovanni Legnini in occasione della quale il sindaco Sandro Sborgia “riapriva” i lavori nel cantiere, vista la ripresa dell’attività edilizia a seguito dello stop imposto dalla quarantena per l’emergenza sanitaria che fermò tutto.

Oggi, il compimento dell’opera i cui lavori sono terminati qualche mese fa. In stallo per quasi tre anni, il progetto a fine 2019 è stato approvato e finanziato, rendendo così eseguibili i lavori che consentono di rendere il mattatoio di nuovo utilizzabile quindi a servizio delle aziende dell’entroterra.

La struttura, che si trova in località Pianello, lungo la strada Caselle-Ponte della Cerasa, sarà affidata in gestione a un operatore privato. L’argomento discusso anche nel Consiglio comunale, in cui è stata approvata la delibera con le linee di indirizzo per indire la gara, tramite cui trovare il nuovo gestore.

Dalla discussione è emerso che il precedente gestore, un privato che aveva avuto la concessione di gestire il servizio dal Comune, non è più interessato quindi l’Ente procederà a una nuova gara di evidenza pubblica per dare in gestione il servizio, che permetterà agli allevatori della zona di avere una struttura a disposizione.

“A quasi 5 anni di distanza dal terremoto in cui gli allevatori della zona sono stati costretti a macellare i capi di bestiame a molti chilometri di distanza, torna un servizio fondamentali per tutto il territorio – ha detto il sindaco Sandro Sborgia – è un impegno che avevamo preso, consapevoli che non potesse continuare a gravare sulle aziende agricole una situazione che costringeva ad affrontare costi e sacrifici. Ora è nostra volontà anche attivare un progetto di filiera delle carni locali, tramite progetti con gli allevatori e le associazioni di categoria, per favorire il rilancio economico dell’agricoltura del territorio”.