Un grande lenzuolo in cui i giovani studenti hanno scritto delle frasi per loro simbolo della lotta contro la mafia.

Il sindaco Sandro Sborgia e il dirigente scolastico Maurizio Cavallaro insieme ad alcune classi dell’Istituto Betti questa mattina in piazza Cavour hanno così ricordato, con una piccola cerimonia, Giuseppe Impastato, morto 43 anni fa a causa di un attentato terroristico di stampo mafioso.

La notte tra l’8 e il 9 maggio del 1978, una carica di tritolo devastava il corpo di Peppino Impastato, i cui resti furono trovati sui binaria di una ferrovia in Sicilia. Nato a Cinisi, a 30 chilometri da Palermo, da una famiglia mafiosa, ancora ragazzo Giuseppe Impastato (Peppino per parenti e amici) ruppe con il padre e avviò un’attività politico-culturale antimafiosa.

Il sindaco Sandro Sborgia: “La memoria è fondamentale per riconoscere quanto ci sia ancora da fare. Non solo ricordare, ma anche conoscere e studiare affinché si possa capire e seguire l’esempio etico e sociale lasciato da figure come Impastato. Grazie al dirigente scolastico Maurizio Cavallaro sempre sensibile e con cui riusciamo a collaborare con unità d’intenti a tutte le iniziative, consapevoli che la scuola e le Istituzioni possono e devono impegnarsi insieme per essere portavoce di messaggi con i più giovani”.