«In un momento di crisi senza precedenti il centrosinistra si affanna a costruire un caso sul nulla parlando di “progetto già deciso”, di “esternalizzazioni” e di altre amenità in relazione alla questione mense. Al contrario il progetto sperimentale che è allo studio ha la finalità di intervenire su un sistema che ha margini di miglioramento». A dirlo sono il sindaco Sandro Parcaroli e l’assessore alla Scuola Katiuscia Cassetta.

«A chi parla di “voci di corridoio” e poi parla di “notizie certe” rispondiamo con fermezza che nessuna decisione è stata presa. Il progetto – che prevede la preparazione del condimento del primo piatto, del secondo e del contorno in una mensa servente che ne servirà altre più piccole – è in fase di studio e di confronto con tutte le parti interessate che incontreremo la prossima settimana» ha aggiunto il sindaco Parcaroli.

«La preparazione dei pasti rimane totalmente in gestione diretta – ha aggiunto l’assessore Cassetta -. La preparazione del cibo da veicolare è parcellizzata proprio per non creare squilibri e sovraccarichi di lavoro e consentire che la cura del pasto non venga alterata. Tale modello organizzativo, che consente anche un maggiore controllo, è già attivo nella mensa della scuola Padre Matteo Ricci da tre anni senza pregiudizio per la qualità del cibo servito; non c’è ragione dunque di pensare che questa positiva esperienza non possa essere utilmente replicata in altre mense scolastiche. Siamo tutti genitori e anche i nostri figli frequentano le scuole pubbliche e mangiano in quelle mense che vorremmo tanto migliorare».

L’assessore Cassetta ha sottolineato nuovamente che «nelle mense non abbiamo fatto alcun tipo di cambiamento ma stiamo attentamente valutando un progetto che è nei cassetti dell’assessorato alla Scuola da molto tempo e che forse nessuno ha mai avuto il coraggio di adottare benché sulla carta permetta di ottimizzare tutte le fasi principali quali stoccaggio, preparazione e somministrazione».

Il progetto quindi permetterà «a una mensa servente e ben attrezzata, di cucinare i cibi (il condimento del primo piatto, il secondo e il contorno) per altre mense più piccole – ha chiarito l’assessore alla Scuola -. Il primo pasto caldo verrà sempre cotto in loco e non stiamo parlando di trasporto di cibo cucinato industrialmente come anni addietro perché i piatti vengono sempre preparati dai nostri cuochi con le stesse materie prime. Tutto questo servirà a noi per capire se si potrà arrivare negli anni a una riorganizzazione totale delle mense scolastiche sviluppando nuove cucine, ben strutturate, con turni prestabiliti e con personale qualificato».

«Come ho in passato affermato per la scuola privata da cui provengo e di cui sono fiera – per l’esempio offerto e per la qualità ed efficienza dimostrate nella sua costante crescita negli anni – vorrei tanto poter applicare la mia esperienza e le mie conoscenze anche nel pubblico – ha continuato l’assessore Cassetta -. Sono fermamente convinta che anche la scuola pubblica debba avere la sua mensa interna tanto che ogni scuola manterrà la sua e nessuna verrà chiusa: ogni mensa invece potrà preparare il pasto in base alle effettive capacità di attrezzatura e personale a disposizione».

La decisione dell’Amministrazione di porre allo studio il progetto è stata presa a ragion veduta. «Non tutte le cucine delle mense sono grandi e totalmente ben attrezzate – ha aggiunto l’assessore Laura Laviano che ha sempre seguito da vicino la riorganizzazione passata delle mense collaborando anche con il servizio Asur competente -. L’attuale gestione ha rappresentato sicuramente un salto in avanti da quando le mense erano gestite in appalto. Dotare ogni scuola della propria mensa seppur piccola e senza la presenza di tutta la strumentazione del caso è stato possibile fino a oggi grazie alla collaborazione tra i cuochi e il consulente dell’autocontrollo, i quali hanno studiato procedure alternative per garantire la sicurezza alimentare. L’attuale amministrazione crede che sia arrivato il momento di mettere mano a tutta la gestione mense cominciando a pensare a più cucine meglio attrezzate in cui verranno preparati i cibi a maggior rischio di contaminazione e in cui tutto il personale già presente lavorerà in turnazione per far sì che non si debbano preparare con troppo anticipo alcuni piatti. Tutte le altre cucine rimarranno in essere per la cottura del primo piatto».

«Vogliamo rassicurare tutti che le nostre parole d’ordine sono qualità, sicurezza e maggiore efficienza» concludono il sindaco Parcaroli e l’assessore Cassetta.