Da anni l’associazione Afam Alzheimer Uniti Marche Odv ha iniziato, unitamente al Comune di Macerata, il progetto della Città amica della persona con demenza, progetto pilota dell’Associazione Nazionale Alzheimer Uniti Italia, per intervenire in profondità sulle dinamiche di una collettività, per renderla capace di accogliere con generosità e intelligente apertura e di farsi carico delle difficoltà di chi è coinvolto in questa patologia.

Nell’ambito del progetto, sabato 18 marzo, nella sala convegni dell’Asilo Ricci, davanti a una folta platea è stato presentato “Argento Vivo”, il programma finanziato dalla Fondazione Roche per “Macerata: città amica della persona con demenza ed è stata rinnovata la firma del protocollo Alzheimer Uniti Italia – Comune di Macerata per Macerata Città Amica della Persona con demenza. 

 

Presenti il sindaco Sandro Parcaroli, il vice sindaco e assessore alle Politiche sociali Francesca D’Alessandro, il presidente dell’Associazione Italiana Psicogeriatria Marco Tabucchi, Rabih Chattat professore di psicologia clinica del Dipartimento di Psicologia dell’Università di Bologna e Susanna Cipollari neuropsicologa coordinatrice nazionale Progetto Città amica della Persona con demenza.

 

A moderare e introdurre i lavori dell’incontro Manuela Berardinelli, presidente Alzheimer Uniti Italia Odv la quale ha ricordato che “durante la pandemia l’associazione ha continuato le proprie attività via web ma non è la stessa cosa, adesso riprendiamo ad incontraci guardandoci negli occhi e stringendoci le mani e un bellissimo momento di ripartenza, anche se poi una fermata vera non c’è stata mai. Oggi è un momento ancora più importante, perché oltre ad incontrarci in presenza sigleremo il protocollo Alzheimer Uniti Italia con l’Amministrazione comunale di Macerata e per questo ringrazio il sindaco Parcaroli, il vice sindaco D’Alessandro e tutta l’amministrazione comunale, perché da subito hanno accolto questa progettualità che in modo ambizioso definiamo ‘Rinascimento sociale’”.

 

“Inizio con un concetto che guida la nostra amministrazione e che è un obiettivo principe parlando di una città con la persona al centro – è intervenuto il vice sindaco e assessore alle Politiche sociali Francesca D’Alessandro -. Qui non si parla dell’individuo all’interno della malattia quanto come persona con demenza, come ad esempio non si parla di “disabile” ma di “persona con disabilità”, ovvero il concetto di persona è al centro. Per le persone con demenza l’incomprensione e l’indifferenza sono due fattori che mettono la persona in una situazione di sofferenza e insofferenza e allora io aggiungerei che la persona non è solo un’unità psicofisica ma anche biopsicosociale, aggiungendo la dimensione sociale. Quale è quella dimensione sociale, che ogni amministrazione deve perseguire, in grado di includere ogni persona, compresa la persona con fragilità. Come Vice sindaco e assessore alle Politiche sociali parto da questo protocollo per parlare di una città con la persona al centro.”

 

“Le azioni passano non solo attraverso un’attenzione medica, non solo una cura rispetto alla dimensione psicologica, intellettuale, spirituale, emozionale – ha proseguito la D’Alessandro –  ma anche a una socialità, a una relazione, che è fondamentale per raggiungere un diritto contemplato nella Dichiarazione d’Indipendenza degli Stati Uniti del 1776, che è il diritto alla felicità.” 

 

 “L’altro giorno ho letto una scritta in auto: ‘Il futuro non si costruisce da solo’ – ha esordito Marco Trabucchi, presidente Associazione Italiana Psicogeriatria -. Io ritengo che questa impresa di Macerata Città Amica della Persona con demenza sia qualcosa che davvero costruisce il futuro, per aiutare la naturale propensione delle nostre società ad aiutare le persone più deboli. La demenza è una palestra per i legami affinché la collettività possa crearne di significativi, perché le persone con demenza hanno bisogno essi. Uno dei punti fondamentali del progetto Macerata Città Amica della Persona con demenza è quella di diffondere alla comunità l’esigenza che nessuna persona con demenza sia sottostimata.”

 

“Nel definire il progetto Macerata Città Amica della Persona con demenza è stata più volte utilizzata l’espressione ‘un grande progetto’. Questa definizione potrebbe preoccupare, apparendo come un progetto non alla portata di tutti e allora – è intervenuto Rabih Chattat, docente di Psicologia clinica presso il Dipartimento di psicologia dell’Università di Bologna – vorrei confrontarmi con alcuni rappresentati delle categorie presenti, vicine al cittadino, come istituzioni, docenti, forze dell’ordine, medici, come testimoni e parte attiva del progetto, condividendo le modalità con cui hanno espresso nel quotidiano l’approccio solidale di Città Amica della persona con demenza.”

 

Al dibattito hanno portato il loro contributo anche il viceprefetto Carlo Ferraccioni, il segretario dell’Ordine dei Medici di Macerata Sauro Buongarzone e Nicoletta Corneli della Commissione pari opportunità dell’Ordine degli avvocati di Macerata.

 

All’incontro ha assistito anche Ramin Bahrami, pianista iraniano ritenuto uno dei più grandi interpreti di Bach al mondo che si è esibito con un brano del grande compositore tedesco.

Nelle foto: alcuni momenti dell’incontro