Un viaggio di formazione a Berlino per un gruppo di educatrici e insegnanti dei nidi comunali
“Topolino”, “Arcobaleno” e della scuola dell’infanzia Montessori dell’Istituto comprensivo
“Mestica” di Macerata, insieme all’assessore alla Cultura e all’Istruzione Katiuscia Cassetta, al
dirigente del Servizio Welfare e Cultura Gianluca Puliti, alla coordinatrice pedagogica dei nidi Marzia
Fratini e alla pedagogista e formatrice Laura Malavasi. “Osservato speciale” il lavoro di bambine e
bambini nel kindergarten tedeschi.
Il viaggio studio, organizzato in collaborazione con “Zeroseiup”, rientra all’interno di una
sperimentazione pluriennale che questi servizi stanno portando avanti dal 2020, alla scoperta di un
modo diverso di stare con i bambini denominato “Lavoro Aperto”.

Un’esperienza di confronto, riflessioni e formazione diretta, per allargare lo sguardo, essere aperti
a nuove visuali e prospettive e portare a casa “domande aperte” come hanno affermato le insegnanti
coinvolte, stimolate a nuove visioni e progettualità da condividere e contestualizzare al nostro territorio
e alle nostre competenze con l’unico obiettivo di pensare al benessere del bambino e per quello lavorare
quotidianamente, ognuno attraverso il proprio ruolo, tutte fortemente convinte sull’importanza del
tentare insieme un nuovo percorso assumendone la responsabilità.

Il “Lavoro Aperto” è una prospettiva di lavoro nata a Berlino intorno agli anni 2000, promossa e
diffusa in tutta Europa dalla rete “NOA Netzwerk Offene Arbeit” di Berlino, che sostiene il diritto dei
bambini di essere riconosciuti come persone, con una propria autonomia, identità, libertà di scelta. Una
visione della scuola in cui i protagonisti sono i bambini e al centro di ogni azione c’è il loro benessere.

Il rispetto e l’uguaglianza per le persone piccole e grandi sono gli elementi costitutivi di base per la
revisione costante del lavoro educativo nella pratica, secondo il principio “Tutto ciò che vale per i
bambini vale anche per gli adulti”.

L’obiettivo è quello di sostenere la ricerca di indipendenza e di responsabilità personale dei
bambini, offrire loro tutte le possibilità per poi farli sentire a proprio agio nella crescita e nel gioco,
offrire loro la possibilità di rendersi utili e intraprendenti lasciandoli liberi di indagare, raccontare o
mostrare.

In Italia, il percorso formativo “Lavoro aperto” ha preso il via nel 2015, a cura di Zeroeiup, società di
formazione, che ha costruito la Rete Italiana Lavoro Aperto (RILA), all’interno dei collegamenti europei
su progetti analoghi in stretta relazione con NOA Netzwerk Offene Arbeit di Berlino.

L’esperienza maceratese inizia nell’anno scolastico 2020-21 quando, i nidi comunali Topolino e
Arcobaleno e la scuola dell’Infanzia Montessori dell’ISC Mestica di Macerata, supervisionati dalla
pedagogista Laura Malavasi avviano un percorso di formazione/supervisione che prevede incontri
periodici per confrontarsi sul loro modo di stare con i bambini. Questo percorso di formazione,
intrapreso ormai da tre anni, vede i servizi maceratesi coinvolti ancora in cammino verso
l’acquisizione, non di un metodo, ma di una dimensione di pensiero, un atteggiamento, un modo di
stare con i bambini.

A Berlino le educatrici e le insegnanti hanno avuto la possibilità di osservare situazioni molto
differenti che declinano alcuni concetti chiave del “Lavoro Aperto” in forme diverse. Dal primo
all’ultimo Kindergarten hanno attraversato spazi diversi, soprattutto per quanto riguarda l’interno.
Situazioni più o meno organizzate, stanze tematiche, polivalenti, pochissimi elementi per lasciare spazio
al gioco dei bambini, ma molto pensati.

Per quanto riguarda gli spazi esterni, compresi gli Spielplatz cittadini, il gruppo maceratese ha
potuto apprezzare il valore del gioco autonomo, libero e immersivo, con le strutture che invitano i
bambini a mettersi alla prova e a cooperare. Sotto la lente di osservazione anche il rapporto dei bambini
con gli adulti, presenti ma contemporaneamente periferici.
In relazione al tema del rapporto con le famiglie, hanno incontrato differenti forme di ascolto, tutte
comunque volte a facilitare l’incontro con i servizi, con forme di coinvolgimento sia formali che
informali.

Infine l’idea di accoglienza e di cura dei dettagli. Anche nelle situazioni apparentemente più
“caotiche” l’accoglienza rivolta alle insegnanti maceratesi e a tutta la delegazione ha permesso di
sperimentare con mano una serenità e sincerità nei rapporti interpersonali anche all’interno del gruppo
degli insegnanti di ogni asilo berlinese visitato.

Nella foto: il gruppo maceratese a Berlino

Gruppo educatrici a Berlino