Sibilla:una metamorfosi

 

di Ezio Bartocci

 

operabartocci

Quando Ezio Bartocci, da bambino, passava il tempo a disegnare angeli con tre ali, perché volassero più in alto, si stava prefigurando per lui un destino di creatività e fantasia. Gli anni hanno poi aggiunto coscienza a tale precoce vocazione, senza tuttavia limitarne la spontaneità, e indirizzandola progressivamente a un’espressività svincolata da rigidi canoni, seppur rispettosa della tradizione.
L’esercizio dell’arte, ha costituito per Bartocci una garanzia di libertà; la consapevolezza di disporre di un linguaggio che ha molte voci e molte tonalità, capace di rinnovarsi e trovare soluzioni espressive inusitate ha acceso in lui un’euforia di scoperta confermata puntualmente dalla particolarità delle opere.
Non sono molti gli artisti che riescono a convertire la propensione creativa in professione, senza peraltro cadere nella routine, e trovando invece continui stimoli ed allettanti coinvolgimenti. L’attitudine ludica che è riconosciuta a Bartocci è strumentale all’inventiva e non intacca la dignità dei contenuti, talché, per gioco, di volta in volta affiorano nelle sue opere impegno sociale, ironiche annotazioni di costume, riflessioni esistenziali, desiderio di memoria, intimismo, poesia. Lo scatto ideativo lascia traccia nelle immagini, nella forma e nella composizione, le arricchisce di senso e di un’originalità che conferma l’acutezza e l’esclusività d’ogni intuizione.
L’opera qui proposta è referente di tale situazione, e si collega anch’essa a una storia di creatività, cogliendone gli aspetti più significativi. Un’immagine notevole per raffinatezza ed equilibrio grafico, che si articola in un proliferare di elementi (un’immagine fatta di immagini!), ma che è monolitica quanto a compiutezza formale e logica ideativa. Centro di sinergie possibili, irradia il suo magico flusso la Sibilla, la nostra Sibilla appenninica, presenza arcana che domina il paesaggio essendo essa stessa paesaggio, metafora premonitrice, interprete d’una metamorfosi che sottintende evoluzione, magnetismo, positiva contaminazione: un sostegno poetico che ben sintetizza l’aspetto quasi magico della comunicazione telematica oggi. Da sottolineare l’attinenza concettuale agli scopi statutari del SINP, all’impegno di questo a sviluppare una sinergia fra enti in un legame forte col territorio. Ma altrettanto coerente è la logica formale, in riferimento al portale territoriale della Provincia: una pluralità di tessere che si collegano a modo di puzzle, avendo per base l’armoniosa policromia del paesaggio. L’immagine di Bartocci tende a rafforzarne l’aspetto simbolico, collocando il complesso dei segni su un fondo etereo, omogeneo, con evidente richiamo a ricerche svolte dall’artista soprattutto negli anni ’70. Echeggia in essa lo slogan “tutto & tutti insieme”, affinché, accennando ad un’altra metafora ricorrente nel repertorio dell’artista iesino, le tessere del puzzle non abbiano mai a combinarsi in labirinto.
(Lucio Del Gobbo)

 

Ezio Bartocci nasce a Cupramontana il 4.6.1948.
La sua avventura di artista libero e controcorrente fuori da ogni “scuderia” e “consorteria” ha avuto inizio molto precocemente e prosegue dalla metà degli anni Sessanta.
Praticando professionalmente da oltre quarant’anni la pittura, la scultura, la ricerca e il design, e la grafica in ogni settore, ha avuto occasione di sperimentare molte tecniche e partecipare a tantissime iniziative di rilievo.
Riguardo al settore della stampa d’arte alcune sue opere inconfondibili, sin dai primi anni Sessanta, sono entrate a far parte di collezioni pubbliche e private non solo nazionali, come successivamente i manifesti di maggior successo ideati per mostre ed eventi.
Nelle numerose copertine di riviste e di lbiri, così come in tutta la sua produzione grafica:nei marchi, negli slogans rovesciati, nelle tante ironiche esercitazioni con i caratteri alfabetici, nelle incisioni a tiratura limitata o nei poster è sempre riconoscibile la sua “sigla”dallo stile rigoroso e originale.

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